SULMONA – “Non è peregrino chiedersi se per questa Azienda sanitaria l’Ospedale di Sulmona esiste davvero o è soltanto una scomoda appendice da cancellare”, scrive la dott.ssa Gianna Tollis della Segreteria Provinciale UIL FPL.
“Abbiamo chiesto numerosissime volte di essere trattati alla stregua degli altri Ospedali , restituendo dignità ad un territorio e ai suoi abitanti ma soprattutto a coloro che nella sanità peligna lavorano; appelli rimasti sospesi tra terra e aria senza che nessuno li raccogliesse nonostante i cambi di casacca e di persone ai vertici aziendali.
Sarà perché l’Ospedale di Sulmona è invisibile che, su sollecitazione del Direttore di Dipartimento , il Direttore Sanitario Aziendale esprime parere favorevole all’assunzione di due radiologi ma nessuno per Sulmona. Eppure la Radiologia di Sulmona è in grave carenza di personale medico da almeno tre anni e non per situazioni temporanee (gravidanze, malattie, ecc..) ma per pensionamenti mai rimpiazzati. Per più di un anno i colleghi di l’Aquila e Avezzano hanno coperto gran parte delle notti, con inevitabile disagio delle altre sedi nonché dispendio di danaro pubblico con cui si sarebbe potuto tranquillamente pagare l’assunzione di un radiologo a Sulmona.
Non va meglio alla Ginecologia, ove ormai sono rimasti in quattro i medici a far sopravvivere il reparto e il Punto Nascita. Non si trova una soluzione migliore che assumere uno specializzando da una graduatoria di altra Azienda a 30 ore settimanali; fin qui nessun problema anche se non è certo la migliore delle soluzioni se non che dalla stessa graduatoria si assume un secondo specializzando che non viene destinato a Sulmona ove avrebbe certo reso un pochino meno difficile la vita ai quattro superstiti.
Seguendo sempre la scia dell’ospedale invisibile il Direttore Sanitario Aziendale qualche mese fa firma di proprio pugno un trasferimento di una ostetrica dall’ospedale al territorio per cui oggi l’attività ambulatoriale dell’ospedale di Sulmona afferente alla Ginecologia deve rimodulare gli orari e i giorni di appuntamento per mancanza di personale ostetrico in ambulatorio.
Chiudiamo – conclude Gianna Tollis- dando la notizia che dai fondi del PNRR destinati all’acquisto di attrezzature sanitarie, per Sulmona è previsto l’acquisto non di una Risonanza o un secondo apparecchio TC ma un mineralometro: le donne di Sulmona forse soffrono di una particolare forma di osteoporosi dilagante di cui soltanto la Dirigenza Aziendale è a conoscenza; eppure, nonostante l’osteoporosi non sembra necessario neppure il reparto di Ortopedia la cui direzione è, come tutto il resto, invisibile. Forse nelle stanze dei bottoni la dignità dell’ospedale di Sulmona è pari a quella del cane sotto la tavola che deve accontentarsi degli avanzi”.